Il suono caratteristico di certi dischi è dato anche all'utilizzo del nastro analogico.
La registrazione analogica infatti introduce una saturazione dovuta al supporto magnetico, che produce quella sonorità calda e piena, tipica di tanti album di successo.
La naturale compressione del suono del nastro analogico, in particolare per basso e batteria, restituisce quel punch che è difficile ritrovare nel dominio digitale.
Nei nostri studi, avendo a disposizione le migliori macchine analogiche, è possibile registrare fino a 24 tracce separate su Otari MTR-100 (2-inches tape), ma anche scaldare il mix finito su Studer A820 (1/2-inches tape).
Un'altra tecnica consiste nell'usare il registratore in insert, ossia registrare sul nastro e contemporaneamente sul ProTools, prelevando il segnale dalla testina di riproduzione del registratore: il calore del suono analogico combinato alla velocità dell'editing digitale.
La registrazione analogica infatti introduce una saturazione dovuta al supporto magnetico, che produce quella sonorità calda e piena, tipica di tanti album di successo.
La naturale compressione del suono del nastro analogico, in particolare per basso e batteria, restituisce quel punch che è difficile ritrovare nel dominio digitale.
Nei nostri studi, avendo a disposizione le migliori macchine analogiche, è possibile registrare fino a 24 tracce separate su Otari MTR-100 (2-inches tape), ma anche scaldare il mix finito su Studer A820 (1/2-inches tape).
Un'altra tecnica consiste nell'usare il registratore in insert, ossia registrare sul nastro e contemporaneamente sul ProTools, prelevando il segnale dalla testina di riproduzione del registratore: il calore del suono analogico combinato alla velocità dell'editing digitale.